Attività di sabato 13 marzo 2010 – Amiamo il nostro prossimo

A settimane alterne, ogni tanto arrivo anch”io. Oggi vi scrivo già dal Canton Friborgo, vi scrivo per raccontarvi dell”attività di sabato scorso, spero possa coinvolgervi!

Ma torniamo un po” indietro nel tempo, e precisamente proprio quando ci siamo seduti al tavolo, per preparare il programma di questo semestre. Non è sempre facile inventare dei titoli per le attività e tanto meno pensare in un oretta cosa fare durante diversi mesi. Così insieme a gioconi e tecnica scout, abbiamo inserito anche un”attività esclusivamente dedicata alla spiritualità. Parola profonda, difficile, e che può forse un po” intimorire, ma che è in realtà molto bella e interessante, anche e soprattutto perchè può portare con se numerose sfaccettature. Il metodo scout, ed in particolare quello sviluppato dal Movimento Scout Svizzero, comprende cinque relazioni tra lo scout e quello che lo circonda. La quinta, in particolar modo, si riferisce alla Relazione con Dio o alla relazione spirituale per gli altri credi o per gli atei. Queste relazioni sono poi ulteriormente approfondite, per essere adattate alle quattro branche (ora cinque 🙂 e lo dico con un certo sorriso…): infatti, per quanto riguarda i lupetti, la spiritualità prevede l”aiutare il bambino a sviluppare delle attitudini, che lo portano ad esempio, ad apprezzare le bellezze della natura, a meravigliarsi, a gioire della vita e trasmettere questa forza a chi ci sta attorno, a riflettere sui misteri e i problemi della vita e a scoprire la propria fede. Tantissimi di questi valori sono spesso presenti nelle nostre attività, anche se non detti in modo esplicito, così che per il bambino risultino normali. Questa volta, però, abbiamo voluto dedicare un”attività intera alla meditazione, al silenzio e alla preghiera; ma chiaramente sempre a modo nostro: senza mai annoiarci!!

Dopo il cerchio iniziale e le varie comunicazioni da fare, i lupetti sono entrati nel salone della nostra sede a Bioggio, in un modo differente dal solito. Sono entrati in silenzio, in un salone poco illuminato se non dalle candele che formavano il online casino centro di un bellissimo cerchio, dove potevamo vederci tutti. Ho iniziato l”attività collegandomi alla buona azione di settimana scorsa, dove i lupetti hanno potuto consegnare un piccolo pensiero agli ammalati e agli anziani di Bioggio. Prendendo spunto da qui, ho chiesto loro cosa si aspettassero dall”attività, e le reazioni sono state molto positive, non tutti parlavano, ma gli altri almeno ascoltavano, erano concentrati e attenti; e questo non succede sempre! Grazie al sottofondo di una bellissima canzone, l”Emmanuel, l”inno della giornata mondiale della gioventù, svoltasi a Roma nel 2000, i lupetti hanno potuto scrivere una parola bella che gli venisse in mente su un fogliettino, insieme al loro nome.

Per parlare al meglio dell”amore verso il prossimo, abbiamo scelto di leggere un piccolo frammento della Bibbia, tratto dal Vangelo secondo Marco, che citava questo:

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l”unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c”è altro comandamento più grande di questi».

Dopo questa piccola lettura abbiamo cantato una canzone sulla fratellanza e sull”amicizia, e subito ci siamo addentrati in una bellissima discussione: più di venti minuti su questo tema. Abbiamo cercato di capire cosa volesse dire amare il nostro prossimo, chi fosse questo “prossimo” e cosa potevamo fare concretamente nella vita di tutti i giorni per seguire davvero questo comandamento, che è così importante, che ci insegna davvero tanto e che tanto assomiglia allo scopo dello scoutismo: amare il prossimo come noi stessi!

Per riportare la calma dopo la discussione abbiamo cantato Goccia dopo goccia, una bellissima canzone dello Zecchino d”Oro, molto profonda ed adattissima al tema; questa canzone ci ha portati piano piano al silenzio assoluto, che abbiamo tenuto per qualche minuto, durante questo momento, sempre molto speciale, ho chiesto ad ognuno di riflettere, ad occhi chiusi, sul come potessero portare questo messaggio di amore verso il prossimo nella loro vita, e in particolar modo nei prossimi giorni, dicendogli di custodire questo loro desiderio, questa loro piccola preghiera nel profondo del proprio cuore, senza però dimenticarla, cercando invece di tirarla fuori, giorno per giorno, istante per instante.

Per concludere il momento di spiritualità, ho pensato di portare anche qualche gioco di fiducia, separando i grandi dai piccoli. I più grandi si sono cimentati nella “levitazione” di un”altro lupetto, mentre i più piccoli si sono lasciati dondolare dagli altri in un cerchio e poi si sono fatti “schiacciare” nel gioco Caterpillar (vedere le fotografie).

Abbiamo continuato con un bel po” di gioco libero e un”ottima merenda, per concludere con un”ultimo gioco. I bigliettini che avevano scritto in precedenza sono stati ridistribuiti casualmente, ognuno riceva simbolicamente una bella parola in regalo da un”altro lupetto, per poi andarlo a cercare, prenderlo per mano e costruire tutti insieme un cerchio (quasi….).

Visto che questa modalità di attività era un po” nuova per tutti, abbiamo deciso di far valutare dai lupetti stessi il nostro operato, con un piccolissimo formulario anonimo a faccine e sono stati tutti molto contenti, in pochi si sono annoiati, ma non tanto e in tanti pensano che sia un”attività da riproporre di sicuro: che dire davvero un risultato soddisfacente! Ed ecco finalmente arrivati anche i mitici (nel senso di mitologici 🙂 ) stemmini sezionali da apporre sulle nostre bellissime divise e da sfoderare sotto gli occhi di tutti….

Un grande saluto e un stretta di sinistra,
Gabbiano/Roro

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